PALERMO – La città di Palermo fuori dall’Avviso “Sport e periferie Anno 2022”. È quanto denuncia la Democrazia Cristiana Nuova. Il bando, rivolto esclusivamente ai Comuni con popolazione residente pari o inferiore a 50.000 abitanti e capoluoghi di Provincia con popolazione residente pari o inferiore a 20.000 abitanti, potranno presentare una proposta di intervento relativa ad un solo impianto di proprietà pubblica nel proprio territorio. Ma a Palermo non è stata assegnata alcuna somma per cui il Comune non potrà partecipare all’Avviso.
“Siamo davanti ad una questione abbastanza seria – dichiara Giuseppe Giordano, responsabile regionale Sport della DC Nuova -. Ancora una volta Palermo, che più degli altri 8.000 Comuni italiani avrebbe bisogno di aiuti economici per risollevarsi dal 213° posto nel rapporto impianti sportivi e numero di abitanti, viene tagliata fuori dai finanziamenti per gli impianti sportivi di base. La verità è che negli ultimi dieci anni lo sport a Palermo è stato gestito da “affaristi” alla ricerca della maestosità dell’impianto, dei costi elevati e forse da un profitto personale, trascurando il particolare più importante cioè che per competere a livello internazionale in campo sportivo ci vuole una larga base e quindi avere impianti economici e funzionali”.
“Camminando per la città di Palermo vedo tanti sportivi o istruttori che allenano i propri ragazzi per strada, mentre nel resto della Sicilia osservo che nei piccoli centri ci sono impianti sportivi a misura d’uomo a disposizione della comunità come a Marineo, a Piana degli Albanesi, a Pergusa e a Librino. Mi pongo una domanda: ma cosa abbiamo fatto di male per meritarci questo? Chiederemo al nuovo sindaco, Roberto Lagalla, di essere più presente nei prossimi 5 anni per mettere in campo progetti ed interventi di facile attuazione. Saremo vigili affinchè lo sport in città, inteso come impiantistica sportiva, dovrà essere migliorato partendo da interventi mirati nei quartieri e dando possibilità ai tanti giovani di allenarsi in luoghi sani, puliti ed attrezzati, ricordando – conclude – che lo sport è patrimonio di tutti”.